Il naso, le mani e il cervello. Cosa fa il freddo al nostro corpo

Quanto freddo si può sopportare senza morire? Quali sono i rischi per la salute? L’ondata di gelo che si è abbattuta sull’Italia e le conseguenze delle basse temperature sul nostro organismo

di Anna Meldolesi

Se la temperatura corporea scende troppo c’è il rischio di assideramento. Il freddo, inoltre, causa il restringimento dei vasi sanguigni, aumentando le probabilità di un attacco cardiaco. L’attività fisica intensa all’aperto va dunque sconsigliata. Ma non bisogna sottovalutare nemmeno i rischi più banali. Con il maltempo le persone tendono a stare di più in ambienti chiusi, che favoriscono la diffusione dei virus influenzali. Scivolare sul terreno ghiacciato è pericoloso soprattutto per gli anziani. La pelle tende a seccarsi e può subire danni.

Perché si gelano prima mani, piedi e naso?

Il termostato del corpo umano è una regione del cervello chiamata ipotalamo. Per proteggere gli organi vitali come cuore e polmoni, il flusso sanguigno viene dirottato nella parte centrale del corpo, penalizzando l’irrorazione delle estremità che diventano più fredde e fiacche. Il sangue viene indirizzato in modo preferenziale anche ai reni, per questo può presentarsi la sensazione di dover urinare. Il tremore causato dai brividi, come l’atto di battere i denti, servono a produrre calore attraverso l’attività muscolare. La pelle d’oca è una reazione che, quando i nostri antenati erano coperti di pelliccia, serviva a sollevare il pelo per un maggiore effetto isolante.

Ci sono conseguenze per il cervello? 

Secondo uno studio la sensazione di freddo può essere accentuata dalla solitudine, al contrario un bagno caldo può farci sentire meno soli. Un’altra ricerca suggerisce che a basse temperature le persone diventino meno concilianti, anche se il caldo crea più difficoltà del freddo per il funzionamento del cervello. Le decisioni complesse, che richiedono uno sforzo cognitivo rilevante, vengono prese meglio alle basse che alle alte temperature.

Quali miti bisogna sfatare? 

Mangiare e bere prima di esporsi al freddo è consigliabile, per non restare privi di energia, ma non è vero che d’inverno siano necessari pasti più calorici. Il maggior appetito che avvertiamo durante la brutta stagione, probabilmente, è un retaggio dell’evoluzione, di quando procacciarsi il cibo era difficile e avere delle scorte di grasso rappresentava un vantaggio. Bere bevande alcoliche dà una sensazione illusoria di calore, ma aumenta il rischio di ipotermia perché la dilatazione dei vasi porta più sangue alla pelle e meno agli organi vitali. Il consiglio di indossare un cappello invece è valido, anche se l’affermazione che il 40-50% del calore corporeo vada perduto attraverso la testa è semplicistica.

Esistono persone più resistenti al freddo?

Il grasso può funzionare come strato isolante ma protegge dal freddo meno di quel che si creda. Il detto «mani fredde e cuore caldo» è vero soprattutto per le donne, secondo una ricerca di Lancet. Il maggior adattamento al freddo di alcuni popoli potrebbe essere dovuto, almeno in parte, ad alcuni geni ereditati da ominidi arcaici come Neanderthal. Secondo la rivista Science i gruppi umani che abitano le regioni a clima rigido hanno un metabolismo cellulare particolarmente efficiente grazie ad alcune varianti del DNA dei mitocondri, che sono le centrali energetiche della cellula.

Fonte: http://www.corriere.it/cronache/cards/naso-mani-cervello-cosa-fa-freddo-nostro-corpo/esistono-persone-piu-resistenti-freddo.shtml

Lascia un commento